Giacomo Lercaro (1891-1976), è stato arcivescovo di Bologna dal 1952 al 1968. Il suo arrivo nel capoluogo emiliano portò Dossetti a trasferirsi a Bologna per iniziare il Centro di Documentazione e a mettersi nelle sue mani. Iniziò così un rapporto tra i due che non si interruppe più. Nel 1968, dimissionato e costretto a lasciare la diocesi, nella lettera di saluto all’archidiocesi fa un ricordo particolare per Dossetti.
Un pensiero particolarmente devoto e grato
(da: Lettera di s.e. il card. Giacomo Lercaro all’Archidiocesi, Bologna, Villa S. Giacomo, 11 Febbraio 1968)
[..] E a voi, Sacerdoti, che foste il mio braccio destro e sinistro, che vigilaste per me sul Gregge e portaste alle anime la mia parola; che sosteneste con me «il peso della giornata e del calore» (Matt., 20, 12), la testimonianza di grato affetto vuol essere anche attestato di commossa ammirazione: mi avete seguito fiduciosamente, anche quando potevano parer nuove le strade che imboccavo …; non sempre altri compresero: voi sì; ed aveste fiducia e, pur superando sedimenti antichi e tradizioni incarnate nella vita, avete accolto, filialmente generosi, gli indirizzi del Vescovo. Il Concilio, confermando e superando, vi ha ricompensati ad usura della vostra fedeltà. Il vostro Vescovo vi ringrazia: siete un Clero povero ma dignitoso, colto ma accogliente e cordiale, alacre nello zelo e nel lavoro e custode di una spiritualità devota: il Signore vi aumenti di numero e di fervore e conforti il vostro ministero!
Ma tra tutti voi, un pensiero particolarmente devoto e grato ho – e non posso fare a meno di avere – per Colui che mi fu per breve tempo Pro Vicario Generale, ma già dal lontano 1952 figlio devoto e collaboratore efficientissimo. Don Giuseppe Dossetti; al quale unisco la doppia Comunità di Monteveglio e quella del Centro di Documentazione, in un effuso ringraziamento, più che per l’aiuto prezioso a me personalmente offerto, per i rivoli di luce, di grazia e di salvezza onde viene irrigata la Diocesi e, con essa, la Chiesa di Dio.
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